I miracoli di Gesù

(054)

Gruppo di lebbrosi guariti ai sepolcri di Siloan (199.4)

(Gesù giunge ai sepolcri di Siloan dove sono rifugiati dei lebbrosi, accompagnato da Simone lo Zelote)

Saranno una decina di mostri. Dico <saranno> perchè se cinque sono ben visibili, in piedi, gli altri, e per il grigiore della pelle e per la deformità del volto e per il loro sporgere appena dalla sassaia, si distinguono così male che potrebbero essere più come meno.
Fra quelli in piedi vi è una sola donna. La dicono tale solamente i capelli incanutiti e incolti che cadono duri e sporchi giù per le spalle sino alla cintura. Ma per il resto non si distingue il sesso perchè la malattia, ben avanzata, l'ha scheletrita, annullando ogni curva femminile, così come gli uomini uno solo mostra ancora una traccia di baffi e barba. Gli altri sono stati rasati dal morbo distruttore.
Gridano: "Gesù, Salvatore nostro, pietà di noi!" e tendono le mani dedformi o impiagate. "Gesù Figlio di Davide, abbi pietà!"
"Che volete che Io vi faccia?" chiede Gesù alzando il volto verso quelle miserie.
"Che Tu ci salvi dal peccato e dalla malattia."
"Dal peccato salva la volontà e il pentimento..."
"Ma se Tu vuoi puoi cancellare i nostri peccati. Quelli almeno, se non vuoi guarire i nostri corpi."
"Se vi dico: <scegliete fra le due cose> quale volete?"
"Il perdono di Dio, Signore. Per essere meno desolati."
Gesù fa un cenno di approvazione, sorridendo luminosamente, e poi alza le braccia e grida: "Siate esauditi. Lo voglio."
Esauditi! Può essere per il peccato come per la malattia, o per tutte e due le cose, e i cinque infelici restano incerti. Ma incerti non sono gli apostoli, e non possono che urlare il loro osanna vedendo la lebbra sparire rapida come sparisce il fiocco di neve caduto su un fuoco. E allora i cinque compredono di essere stati esauditi completamente. Il loro grido risuona come uno squillo di vittoria. Si abbracciano fra loro e gettano baci a Gesù non potendo precipitarsi ai suoi piedi......